#racconto bambini
Explore tagged Tumblr posts
Text
ISABELLA
Tanto, tanto tempo fa, all’incirca nel IX secolo iniziarono a costruire castelli a scopo difensivo; questo era dovuto ai signori che in quel periodo storico, desideravano proteggersi dagli attacchi degli invasori fossero questi, signori locali o popolazioni straniere. La dimostrazione, tangibile di taluni signori, era l’erigere costruzioni fortificate per dar prova del proprio potere. Il castello…
View On WordPress
#favola#favole da leggere#favole per bambini#fiaba#fiabe#fiabe buonanotte#racconto bambini#storie bambini
0 notes
Text
- Giornata di pioggia -
Era un grigio pomeriggio di pioggia e tre piccoli amici, Giulia, Marco e Sara, erano radunati davanti alla grande finestra del salotto. Le gocce di pioggia tamburellavano sui vetri, creandoci un ritmo monotono che sembrava voler scoraggiare ogni loro speranza di uscire a giocare.
"Uffa, sempre quando vogliamo giocare fuori inizia a piovere!" sbuffò Giulia, incrociando le braccia.
Marco, il più creativo del gruppo, alzò un sopracciglio e disse: "Ma perché dobbiamo farci fermare dalla pioggia? Possiamo divertirci anche dentro!"
Sara, la più avventurosa, illuminandosi disse: "Che ne dite se costruiamo una fortezza? Useremo tutti i cuscini e le coperte di casa e sarà la più grande mai vista!"
E così, con l’entusiasmo risvegliato da questa nuova idea, iniziarono a cercare tutto il materiale necessario. Il salotto si trasformò presto in un cantiere: coperte drappeggiate sui mobili, cuscini impilati a mo' di mura, e una torcia presa in prestito da papà che proiettava ombre danzanti sulle pareti, rendendo tutto ancora più magico.
Dentro la loro fortezza, Giulia, Marco e Sara si sentirono come veri esploratori in una terra incognita. Inventarono storie di pirati e principesse, di tesori nascosti e mostri da sconfiggere. Ogni angolo del salotto diventò un nuovo capitolo della loro fantastica avventura.
#racconto #pioggia #bambini #giochi #avventure
#racconto#bambini#pioggia#scuola#raccontobreve#giochi#avventura#divertimento#pensieri#scrivere#scrittura
2 notes
·
View notes
Text
Finalmente figuro nell'elenco dei partecipanti del concorso letterario Premio Città di Como sotto la categoria opera per bambini e ragazzi e della mia categoria siamo in "solo" una settantina XD la maggior parte delle altre categorie supera di gran lunga i 100 partecipanti quindi mi ritengo fortunata... ora non resta che fare il tifo e incrociare le dita ;)
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#concorso letterario#libro#scrivere#scrittrice#racconto mio#racconto fantasy#opera per bambini e ragazzi#il Regno dei Diari Segreti#magia#alchimia#fantasia#vittoria Belli#me#io#partecipante#concorso#booklr#booklover#book life#bookblr#book#fantasy#aria#elementi#premiocittadicomo
4 notes
·
View notes
Text
“ Con un concerto di stoviglie e di pentole, e in sottofondo le canzoni della radio e le scoperte della piccola Nanette Vitamine nella trasmissione sponsorizzata dal cacao Banania, la mattina mi sveglio e scendo in cucina. È lui che trovo, intento a lavare i piatti della sera prima. Mi prepara la colazione. Mi accompagna a scuola. Cucinerà anche il pranzo. Nel pomeriggio spaccherà la legna in cortile o filerà in giardino con la vanga in spalla. Per me non cambia nulla, ai miei occhi è sempre lo stesso uomo, tranquillo, svagato, sia quando è impegnato a pelar patate facendosi volteggiare tra le dita le lunghe spirali delle bucce, sia quando affumica i «gendarmi» sulla brace e il fumo ci irrita gli occhi, o ancora quando mi insegna a fischiare mentre pianta i porri nell’orto. Una presenza costante, serena e affidabile. Rispetto agli operai del quartiere, ai commessi viaggiatori che trascorrevano tutta la giornata lontani da casa, avevo la sensazione che mio padre fosse sempre in vacanza, e a me stava più che bene. Quando le mie compagne si indispettivano perché era troppo freddo per giocare a campana in cortile io potevo starmene con lui dentro il bar a fare partite a domino o al gioco dei cavallini. In primavera gli faccio compagnia nell’orto, la sua passione. Lui mi insegna i nomi buffi delle verdure, la cipolla a tunica gialla di Vertus e la lattuga cappuccio bionda ballerina, io lo aiuto a tendere le corde sopra il terreno dissodato. Insieme facciamo merenda con salumi e ravanelli neri, e alla fine capovolgiamo il piatto per mangiarci una mela cotta. Di sabato lo guardo ammazzare il coniglio, svuotargli la vescica premendogli sul ventre ancora morbido, e poi scuoiarlo con il rumore secco che fa la stoffa vecchia quando si strappa. Papà-chioccia che accorre preoccupato se mi sbuccio un ginocchio, che mi va a comprare le medicine e che, per la varicella, la rosolia, la pertosse, passerà ore al mio capezzale leggendomi Piccole donne o giocando all’impiccato. Papà-bambino, «sei più scemo tu di lei», dice mia madre. Sempre pronto a portarmi alla fiera, a vedere i film di Fernandel, a fabbricarmi trampoli e a farmi sbellicare insegnandomi le espressioni popolari di prima della guerra, sacripante, culaccino, e altre che ho dimenticato. Papà indispensabile per portarmi a scuola e venirmi a prendere a pranzo e nel pomeriggio, in piedi accanto alla bici, un po’ in disparte rispetto alla folla di madri in attesa, l’orlo dei pantaloni stretto da una molletta. In pensiero al minimo ritardo. In seguito, quando sarò abbastanza grande per andare in giro da sola, lo troverò a sbirciare fuori dalla finestra aspettando il mio ritorno. Un padre già in là con gli anni, meravigliato di avere una figlia. Nella luce ocra dei ricordi, lo vedo attraversare il cortile, il capo chino per ripararsi dal sole, un cestino tra le braccia. Ho quattro anni, è lui che mi insegna a infilarmi il cappotto tenendo le maniche del maglione strette nel pugno per evitare che mi si arrotolino fino alle spalle. Sono tutte immagini di dolcezza e premura. Non ne so nulla di capifamiglia distaccati e solenni, la cui parola è legge, irascibili tiranni domestici, eroi di guerra o del lavoro: io sono la figlia di quell’uomo là. E di Edipo non so che farmene. “
Annie Ernaux, La donna gelata, traduzione di Lorenzo Flabbi, Roma, L'Orma editore (collana Kreuzville Aleph), 2021¹; pp. 17-19.
[1ª Edizione originale: La Femme gelée, Paris, Éditions Gallimard, 1981]
#Annie Ernaux#La donna gelata#letture#leggere#paternità#letteratura francese contemporanea#autobiografie#XX secolo#Annie Thérèse Blanche Ernaux#Annie Duchesne#femminismo#letteratura europea del '900#citazioni letterarie#scrittrici#libri#racconto di formazione#anticonformismo#genitori#bambini#famiglie non convenzionali#ricordi d'infanzia#Francia#lavoro#Premio Nobel per la Letteratura#famiglia#matrimonio#padri#romanzi autobiografici#monologo interiore#passato
9 notes
·
View notes
Text
“Fortunata” di Maura Mantellino: La resilienza di una vita raccontata tra memorie e scrittura. Recensione di Alessandria today
Un racconto autobiografico che attraversa la guerra, la fame e la dolcezza della scrittura.
Un racconto autobiografico che attraversa la guerra, la fame e la dolcezza della scrittura.Maura Mantellino, con il suo racconto “Fortunata”, ci trasporta nella Milano in tempo di guerra, raccontando la sua infanzia attraverso un ritratto vivido e commovente. La storia di una bambina chiamata Carla, ma che avrebbe potuto essere Fortunata, diventa il simbolo di una resilienza che trova nella…
#Alessandria today#Autobiografia#bambini e guerra#crescita durante la guerra#Fortunata#Google News#infanzia in guerra#italianewsmedia.com#letteratura italiana#Maura Mantellino#Memoria storica#Milano anni ‘40#Milano bombardamenti#Milano e storia.#narrativa al femminile#narrativa autobiografica#Narrativa breve#narrativa contemporanea#narrativa italiana#Narrativa storica#Natale e scrittura#Pier Carlo Lava#privazioni e speranza#quaderno e inchiostro#racconti emotivi#racconto autobiografico#resilienza femminile#Resilienza umana.#Ricordi d&039;infanzia#scrittura e memoria
0 notes
Text
In montagna di solito carico la legna in una piazzola vicino a una casa sperduta nel nulla, in questa casa ci abita una bambina di 6 anni che mi viene a trovare ogni volta che sono li, me la vedo arrivare di corsa col suo cane che la precede sempre sorridente e serena, è una bambina molto intelligente, di solito non ho un buon rapporto con i bambini e sono spesso a disagio, ma lei ha qualcosa di diverso è come parlare con un adulto spensierato e senza filtri di nessun genere, parliamo di tutto mentre carico la legna, mi racconta del suo cane, dei suoi pesci nell'acquario, dei pappagalli, di quello che mangerà a pranzo di quello che le piace e di quello che non le piace e io le racconto delle mie tartarughe dei gatti delle galline e tante altre cose. La mamma spesso la controlla con la coda dell'occhio mentre stende i panni in terrazza e quando guardo verso di lei mi saluta con la mano e la chiama: "Martinaaaaaaa lascia stare Giulio che ha da fareeeeeeeeee". Io la saluto a mia volta con la mano e gli dico "non ti preoccupare mi fa compagniaaaaaaaaa" di solito quando ho finito di caricare o se devo fare qualche manovra pericolosa la riporto a casa, mi da la mano appena le dico "dai ti accompagno a casa che ho finito" e ci facciamo questi 30 metri a piedi con il cane che ci gira intorno come una trottola. Oggi ero parecchio nervoso e scazzato stavo facendo i conti delle pesate e la penna mi scriveva a tratti, così smadonnavo sbattendo la penna sul volante e non mi sono reso conto che Martina era lì a osservarmi, quando ho alzato gli occhi me la sono vista che mi fissava con aria preoccupa , e subito mi dice: sei arrabbiato oggi? E io gli dico, un po' non mi scrive manco la penna.... a queste parole è scattata via a casa, non gli ho dato peso e ho continuato a smadonnare con i miei conti, ma dopo 5 minuti rieccola qui con una penna, mi guarda, mi fa uno scarabocchio sul foglio e mi dice, te la regalo, questa scrive bene così non ti arrabbi più.
382 notes
·
View notes
Text
COMPAGNIA?
Mandami un numerino e ti racconto un ricordo riguardo la parola che hai scelto:
1) mare
2) montagna
3) mamma
4) papà
5) nonni
6) primavera
7) bambini
8) scuola
9) sole
10) nuvole
11) cinema
12) parco
13) viaggio
14) aereo
15) treno
16) numero
17) cocktail
18) dottore
19) matrimonio
20) pizza
21) abbraccio
22) rosso
23) gelato
24) cartoni animati
25) festa
26) macchina
27) gioco
28) migliore amic*
29) gara
30) morte
31) cane
32) gatto
33) aiuto
34) lago
35) fratelli
36) cura
37) palla
39) musica
40) profumo
41) vestito
42) candela
43) coniglio
44) bar
45) telefono
46) estate
47) Dio
48) fiducia
49) bacio
50) sogni
61 notes
·
View notes
Text
IL RACCONTO DELL'IMMAGINE - di Gianpiero Menniti
LA MENTE SENZA TEMPO
Essere stati bambini è come aver lasciato un'antica stazione ormai dimenticata. Nulla passa più di lì. Eppure nessuno l'ha demolita. I binari ci sono ancora. E anche l'orologio ingessato su un tempo infinito. E la campana pronta ad annunciare il treno. Si tratta di una stazione nella quale vivere una nuova attesa. È sufficiente sedersi e ricominciare a giocare.
23 notes
·
View notes
Text
Libro delle 365 favole.
Ieri si sceglie la sua favola (le sceglie solo sulla base delle figure, non sapendo leggere), e la sua scelta cade casualmente su Noè. Mo', cosa ci facesse un racconto della Bibbia in un libro per bambini insieme a Raperonzolo, Pinocchio e Hänsel e Gretel non ne ho idea, a meno di una volontà tedesca di voler affermare che la Bibbia sia un libro di favole, cosa sulla quale concordo assolutamente, fatto sta che, durante la lettura ...
Io: ... e Dio chiese a Noè di costruire una grandissima arca ... Lilly: Papà, cosa è Dio? Io:
Lilly: Paaaaaa cosa è Dioooo??? Io:
Lilly: OOOOOOOOHHHHHIIIIIIIII! 😤 Io: ... EEEHHHMMM ... sì ... Dio è un signore anziano con un forte problema di controllo della sua irascibilità. Lilly: ..... OK! 😊 Io:
31 notes
·
View notes
Text
Transformers One: un film d’animazione per piccoli (e grandi) spettatori
Primo film animato del franchise, Transformers One racconta l'origin story degli amici-nemici Optimus Prime e Megatron.
L'animazione si sta rivelando una possibile reincarnazione (letteralmente) di franchise creduti morti e sepolti, tanto in tv quanto al cinema. Soprattutto perché si tratta di un linguaggio che oramai ha sdoganato il suo parlare solamente ai bambini. Ne è un chiaro esempio Transformers One. Primo adattamento interamente animato della saga - la CGI, in fondo, è animazione sotto mentite spoglie - la pellicola prova a reboottare la saga anche per i neofiti, svelando retroscena inediti ai fan della prima ora.
Storia di due fratelli
I transformers minatori
Il film d'animazione è prodotto tra gli altri da Michael Bay (regista dei primi live action del franchise) e Steven Spielberg, realizzato da Paramount Animation sempre ispirandosi ai celebri giocattoli Hasbro e diretto da Josh Cooley, già penna dietro il successo del primo Inside Out e del suo corto Il primo appuntamento di Riley oltre che del quarto Toy Story. Torniamo agli albori della storia su Cybertron, quando Optimus Prime e Megatron, nemici storici giurati nei film live action, erano in realtà amici quasi fraterni, sempre pronti a darsi un bullone e fidarsi l'uno dell'altro.
Qualcosa poi ad un certo punto è andato storto - ed è proprio qui in realtà che il lungometraggio fa cilecca, perché pur approfondendo i personaggi, mostra un cambio troppo repentino del loro rapporto. In questa origin story dei robot minatori che non possono trasformarsi: questo il destino di molti degli abitanti rispetto a coloro che stanno ai piani alti, in una società in cui il privilegio e la classe sociale contano molto, un po' uno specchio del sogno americano. Peccato che quel sogno si rivelerà presto un incubo pieno di false promesse e che l'origine di tutta Cybertron verrà messa in discussione.
Il primo film tutto in CGI del franchise
Come primo esperimento totalmente animato della saga, propone una qualità tecnica indubbiamente interessante ma non totalmente riuscita. Non è sempre fluida, sia sui personaggi che sui fondali, e non sempre riesce a tenere incollati allo schermo, pur proponendo una regia dinamica curata da Josh Cooley. Complice anche il ritmo del film, che prova ad essere scanzonato perché principalmente rivolto ai bambini - eppure, proprio la storia dei due protagonisti ha una svolta estremamente dark per quel tipo di pubblico - ma allo stesso tempo si perde in alcuni risvolti del racconto soprattutto nel terzo atto, finendo per essere un po' ridondante nonostante la durata canonica della pellicola (un'ora e mezza).
Il futuro Megatron
Non solo: in Transformers One ci sono varie citazioni ed easter egg che solo gli adulti potranno cogliere. Pregevole però il tentativo di parlare di temi maturi e attuali come il potere e ciò che rappresenta, il pericolo del suo accentramento su un'unica persona e la cecità della massa che spesso segue un leader senza farsi le giuste domande o metterne in discussione le fondamenta e le dichiarazioni.
Transformers One: presente o futuro della saga?
La mappa digitale che cercano i protagonisti
Non sappiamo se il film possa diventare il primo di una nuova trilogia - il finale strizza l'occhio a questa possibilità pur chiudendo le storyline - ma quello che ci sentiamo di dire è potrebbe risultare per molti una ventata d'aria fresca all'interno del franchise. Sicuramente il cast vocale messo insieme nella versione originale - Chris Hemsworth e Scarlett Johansson che si riuniscono dal Marvel Cinematic Universe, Brian Tyree Henry, Keegan-Michael Key, Steve Buscemi, Laurence Fishburne e Jon Hamm - contribuisce a creare quel lavoro di squadra fondamentale in questo tipo di progetti. Nel complesso, un film che intrattiene e strappa qualche sorriso, avvincente nella sua esposizione anche se non completamente riuscito.
Conclusioni
In conclusione Transformers One è il primo film completamente animato in computer grafica della saga nata dai giocattoli Hasbro che dopo la (s)fortunata vita in live action prova a reinventarsi per spettatori grandi e piccini. Buona (anche se non eccelsa) nel comparto tecnico, la pellicola ha qualche battuta d’arresto anche a livello narrativo nella seconda metà ma funziona nell'intento di voler raccontare un’origin story inedita e nell'affrontare temi maturi come l’accentramento di potere e l’amicizia che a volte può diventare l’esatto opposto in un battere d’occhio.
👍🏻
L’origin story di Optimus Prime e Megatron.
La caratterizzazione immediata dei personaggi.
Le tematiche mature…
👎🏻
…che però potrebbero confondere sul target a cui questo film sia effettivamente indirizzato.
L’animazione non è sempre fluida.
Il film è un po’ ridondante nella seconda parte e il plot twist centrale non funziona totalmente.
#transformers#transformers one#film#movie#transformers saga#megatron#optimus prime#recensione#review#recensione film
18 notes
·
View notes
Text
I Gemelli a Pois
Zairo era un contadino che con tanti sacrifici aveva acquistato una vecchia fattoria in Toscana. Giorno dopo giorno, alzandosi all’alba, aveva arato e coltivato nei suoi tre campi ortaggi, che a maturazione caricava nel suo camion e vendeva al mercato ortofrutticolo. Il suo primario aiutante era suo figlio Kim; un ragazzino davvero intraprendente ed al contempo bravo e simpaticissimo. Kim…
#bambini#fiaba#Fiaba animali#fiabe#fiabe bambini#fiabe brevi#fiabe buonanotte#letture bambini#racconti#racconto#storie bambini
0 notes
Text
Da " Favole al telefono" propongo la storia
" Una Viola al Polo Nord"
Rodari in questo racconto affronta un tema di grande attualità: il Cambiamento climatico.
Una mattina al Polo Nord, l’orso bianco fiutò nell’aria un odore insolito e lo fece notare all’orsa maggiore (la minore era sua figlia).
«Che sia arrivata qualche spedizione?».
Furono invece gli orsacchiotti a trovare la viola. Era una piccola violetta mammola e tremava di freddo, ma continuava coraggiosamente a profumare l’aria, perché quello era il suo dovere.
«Mamma, papà» gridarono gli orsacchiotti.
«Io l’avevo detto subito che c’era qualcosa di strano», fece osservare per prima cosa l’orso bianco alla famiglia. «E secondo me non è un pesce».
«No di sicuro – disse l’orsa maggiore, – ma non è nemmeno un uccello».
«Hai ragione anche tu», disse l’orso dopo averci pensato su un bel pezzo.
Prima di sera si sparse per tutto il Polo la notizia: un piccolo, strano essere profumato, di colore violetto, era apparso nel deserto di ghiaccio, si reggeva su una sola zampa e non si muoveva. A vedere la viola vennero foche e trichechi, vennero dalla Siberia le renne, dall’America i buoi muschiati, e più di lontano ancora volpi bianche, lupi e gazze marine. Tutti ammiravano il fiore sconosciuto, il suo stelo tremante, tutti aspiravano il suo profumo, ma ne restava sempre abbastanza per quelli che arrivavano ultimi ad annusare, ne restava sempre come prima.
«Per mandare tanto profumo, – disse una foca – deve avere una riserva sotto il ghiaccio».
«Io l’avevo detto subito – esclamò l’orso bianco – che c’era sotto qualcosa».
Non aveva proprio detto così, ma nessun se ne ricordava.
Un gabbiano, spedito al Sud per raccogliere informazioni, tornò con la notizia che il piccolo essere profumato si chiamava viola e che in certi paesi, laggiù, ce n’erano milioni.
«Ne sappiamo quanto prima», osservò la foca. «Com’è che questa viola è arrivata proprio qui? Vi dirò tutto il mio pensiero: mi sento alquanto perplessa»
«Come ha detto che si sente?», domandò l’orso bianco a sua moglie.
«Perplessa. Cioè, non sa che pesci pigliare».
«Ecco – esclamò l’orso bianco – proprio quello che penso io».
Quella notte corse per tutto il Polo un pauroso scricchiolio. I ghiacci eterni tremavano come vetri e in più punti si spaccarono.
La violetta mandò un profumo più intenso, come se avesse deciso di sciogliere in una sola volta l’immenso deserto gelato, per trasformarlo in un mare azzurro e caldo, o in un prato di velluto verde. Lo sforzo la esaurì. All’alba fu vista appassire, piegarsi sullo stelo, perdere il colore e la vita. Tradotto nelle nostre parole e nella nostra lingua il suo ultimo pensiero dev’essere stato pressappoco questo «Ecco, io muoio… Ma bisognava che qualcuno cominciasse… Un giorno le viole giungeranno qui a milioni. I ghiacci si scioglieranno, e qui ci saranno isole, case e bambini».
12 notes
·
View notes
Text
La Tempesta del Secolo fu ispirata a Stephen King da una foto di un uomo in una cella, suggerendo una natura malvagia; la storia si svolge su Little Tall Island, una comunità isolata nel Maine, dove gli abitanti si conoscono tutti e non ci sono mai stati delitti fino a quel momento. Il racconto esplora il lato oscuro della comunità e le scelte morali sotto pressione, con il personaggio di André Linoge che rappresenta il male.
André Linoge è un misterioso e malvagio straniero che arriva a Little Tall Island durante una tempesta e si rivela capace di manipolare gli abitanti, sfruttando i loro segreti più oscuri. Linoge dice loro "datemi ciò che voglio e me ne andrò", rivelando di desiderare uno dei bambini dell'isola per farne il suo successore; minaccia di uccidere tutti i bambini e indurre un suicidio di massa se non ottiene ciò che vuole.
Il nome Linoge in "La Tempesta del Secolo" è un anagramma di "Legione": si riferisce a un demone descritto nei vangeli; nel nuovo testamento, il demone si identifica dicendo: "Mi chiamo Legione, perché siamo in molti".
Il nome "Legione" ha una lunga storia: principalmente associato alle legioni romane, unità militari fondamentali dell'esercito romano; in latino, "legio" deriva dal verbo "legere", che significa "raccogliere": le legioni erano composte da soldati e costituivano la spina dorsale delle forze armate romane, giocando un ruolo cruciale nelle conquiste e nell'espansione dell'Impero Romano.
18 notes
·
View notes
Text
Stavo ca**eggiando su YouTube quando sono finita in un loop di sto trend che riassume con una serie di foto tutto il proprio 2024 e stavo riflettendo al di là che non ho tutte ste foto speciali, non ho fatto viaggi lussuosi o vissuto momenti in compagnia, ma stavo riflettendo lo scorso anno come potrei riassumerlo, cosa è successo di importante da ricordare? E sto facendo fatica a ricordare un anno intero appena passato, non ho fatto niente di speciale solita vita, solita solitudine, le uniche cose degne di nota sono aver aperto il mio canale YouTube a fine febbraio, aver iniziato il percorso patente, fatto l'esame teorico a fine agosto e fatto già parecchie guide, aver ripreso in mano la mia creatività mettendomi alla prova con nuovi progetti e disegni anche in digitale, conosciuto nuove persone su questo social con cui condividere passioni comuni, aver avuto nuove idee per il racconto che si sono trasformate in capitoli veri e propri, aver visto tramonti bellissimi e essermi appassionata all'astronomia; aver visto vari Comix per tornare bambina per qualche ora insieme a tanti altri eterni bambini che si nascondono come me, aver raggiunto un traguardo importante al bowling vincendo il secondo posto al campionato di singolo, anche se è stato l'unico risultato positivo dell'anno ne devo andare fiera perché a livello nazionale, ho affrontato tantissimi momenti in cui pensavo di non farcela, che fossero troppo spaventosi da superare eppure sono qui nel 2025 pronta a rimboccarmi nuovamente le maniche per accumulare altri obiettivi raggiunti che varrà la pena elencare nel bilancio del nuovo anno, tra i quali: spero di poter finalmente concludere con totale soddisfazione il mio racconto pubblicarlo e creare ogni cosa che ho in mente che ruota attorno ad esso in primis il video musicale, il mini laboratorio alchemico, la borsa-libro, gli adesivi e portachiavi; poter prendere finalmente la patente senza sentirmi troppo indietro per la mia età, stessa cosa trovare un lavoro che mi faccia sentire a mio agio anche senza per forza rispecchiare la mia personalità; incontrare di persona quelle che sono ormai le persone a cui voglio un bene immenso come fossero parte della mia famiglia da sempre, le mie sorelle di cuore, e poter finalmente ridere insieme senza uno stupido schermo che ci divide. Sono buoni propositi che spetta a me rendere realtà 🍀🙏🏻
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri#pensieri random#bilancio annuale#ricordi#momenti#buoni propositi#anno nuovo#me#io#selfie#traguardi#obiettivi#vittorie personali#fotografia#foto#scatto fotografico#riassunto 2024#famiglia
13 notes
·
View notes
Text
Paola di Maura Mantellino: La Forza di una Bambina e Due Medici Diversi. Recensione di Alessandria today
Maura Mantellino racconta la storia di Paola, una bambina torinese degli anni Settanta, attraverso un racconto che mette in luce la differenza tra due medici: uno amato e comprensivo, l’altro rigido e distaccato.
Maura Mantellino racconta la storia di Paola, una bambina torinese degli anni Settanta, attraverso un racconto che mette in luce la differenza tra due medici: uno amato e comprensivo, l’altro rigido e distaccato. Torino, Anni Settanta – Paola, il racconto scritto da Maura Mantellino, è una finestra aperta su un periodo della storia italiana, in cui le cure mediche erano affidate a figure…
#Aletti Editore#anni Settanta#bambini e medici#bronchite asmatica#Crescita Personale#cura dell’infanzia#Dr. B.#empatia#evoluzione dei servizi sanitari#Fred Astaire#LETTERATURA CONTEMPORANEA#Maura Mantellino#Maura Mantellino autrice#medici anni Settanta#medici di famiglia#medici empatici#narrativa italiana contemporanea#narrativa torinese#Paola#Papà Gambalunga#racconti di vita quotidiana#racconto ambientato a Torino#Racconto breve#racconto realistico#rapporto medico-paziente#recensione Paola#relazione paziente-medico#ricordi d’infanzia#scrittrici italiane#Sensibilità narrativa
0 notes
Text
@katozzo80
vi racconto una favola …
è pura fantasia
una Mamma, cristiana attenta e che protegge i bambini
ha liberato un pericoloso terrorista che ingabbia, uccide lucra sugli essere umani e violenta gli infanti , con un volo di stato pagato da noi …
per fortuna è una storia di fantasia perché una cosa così farebbe indignare anche i destrorsi e cristiani di ogni dove.
11 notes
·
View notes